I MA.VI. IN SVIZZERA

PARTECIPAZIONE AL CONVEGNO INTERNAZIONALE DI LINGUISTICA ITALIANA
“IL NOME IN ITALIANO: MORFOLOGIA, SINTASSI E TESTUALITA'”
Losanna, 3 e 4 novembre 2025

Nei giorni scorsi abbiamo partecipato al convegno con un intervento dal titolo Il nome e il metodo MA.VI.: una proposta educativa.

E’ stato un momento ricco di riflessioni e confronti: la nostra esperienza è stata accolta con entusiasmo e, a nostra volta, abbiamo colto molti spunti interessanti per approfondire sempre meglio le questioni linguistiche alla base dei MAVI.

In attesa della pubblicazione degli atti, mettiamo a disposizione le slide dell’intervento:

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Secondo raduno MAVI… esserci, insieme!

Il 30 agosto scorso si è svolto il nostro raduno!

Dopo le tante attività on line dal 2020 in poi (il primo raduno risale al 2018) si sentiva il bisogno di trovarsi e conoscersi meglio.

La giornata è stata ricca di spunti sul nostro lavoro, ma soprattutto di confronto sui contesti nei quali operiamo: le complessità del lavoro a scuola e la sfida di una didattica innovativa da una parte, le difficoltà del lavoro educativo con i ragazzi sordi e le priorità didattico-linguistiche in contesti non sempre accoglienti.

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Quale faccetta sei? Organizzazione della conoscenza a scuola con il Metodo MA.VI.

Pubblichiamo l’articolo che uscirà prossimamente sulla rivista AIDA INFORMAZIONI tra gli atti del convegno di Cosenza svolto l’11 e 12 aprile scorsi, durante il quale abbiamo condiviso una proposta didattica nella quale i princìpi MA.VI. interagiscono con il mondo dell’organizzazione della conoscenza in generale, e dell’ILC in particolare.

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LEGGERE A TRE ANNI?

Ad un mercatino dell’usato, buttato lì con altri tre o quattro libri in disparte, ecco il libro LEGGERE A TRE ANNI di G. DOMAN, testo datato 1969, nel quale si racconta, con linguaggio semplice (i destinatari erano i genitori dei bambini) di come l’autore abbia scoperto, partendo da alcuni casi di bambini celebrolesi, che il cervello possa imparare a leggere a tre anni.

La questione mi ha incuriosito, visto che ciò che sappiamo ad oggi della mente del bambino, indica i 4/5 anni come periodo di inizio dell’analisi metafonologica sublessicale, con un raggiungimento della competenza di lettoscrittura intorno ai 7/8 anni.

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Cuori di vetro

Quando si è incapaci di usare le parole giuste

Nel panorama musicale contemporaneo, “Cuoricini” dei Coma Cose puo’ essere letta come una riflessione sulla difficoltà di comunicare i propri sentimenti in un mondo dove le parole sembrano non essere mai quelle “giuste”.

Nella realtà odierna, la nostra emotività si è tradotta in simboli digitali e la canzone ci invita a riflettere sul rapporto tra linguaggio, emozioni e relazioni. 

Le parole sono una delle poche cose che possediamo veramente, scegliendo accuratamente quelle da usare e anche quelle da non usare perché sono lo strumento  principale  per entrare in relazione con l’altro, nel suo spazio emotivo e sentimentale.

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Sportelli MAVI settembre-dicembre 2024

Breve report delle tematiche affrontate

Da alcuni mesi è ripreso lo Sportello MAVI, occasione di confronto e supervisione per gli Esperti MAVI alle prese con il metodo.

In questi mesi ci siamo confrontati sia su percorsi individuali che su attività in classe.

Una richiesta è arrivata da una Esperta MAVI contattata da un privato che le ha chiesto un percorso per la figlia sorda: la bambina va alla scuola primaria e presenta un deficit linguistico importante. L’attività MAVI avrà sì l’obiettivo di lavorare ad un miglioramento delle competenze di comprensione del testo (MAVI TESTUALI) e ampliamento lessicale, ma allo stesso tempo potrebbe essere utile un’attività di scrittura creativa (MAVI SCRITTURA), ovviamente con un forte scaffolding per sostenere le competenze linguistiche non ancora presenti. Creare un testo “personale” sarà un’esperienza motivante sulla quale poter lavorare sui singoli aspetti (testuali, grammaticali o semantici).

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INSEGNARE ITALIANO IN STILE MA.VI.

Avendo lavorato per oltre quindici anni con i MA.VI. esclusivamente sulla sordità, scoprire che potevano essere un valido strumento anche per lavorare con altri bisogni linguistici è stato entusiasmante.

Tuttavia, sperimentare e verificare che i MA.VI. potevano essere un ottimo strumento di potenziamento linguistico, anche all’interno dei programmi di insegnamento dell’italiano nella scuola primaria, è stata una delle esperienze professionali più intense che ho avuto.

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I MA.VI. CON GLI ADULTI: TRA COMPETENZA GRAMMATICALE E LINGUISTICA (IL DISCORSO DIRETTO E INDIRETTO)

Come spiegare l’utilizzo del discorso diretto e indiretto ad una persona adulta con bisogni linguistici?

Partire con la grammatica tradizionale? Ripetere le formulette studiate a scuola? Fare esercizi scolastici? Usare frasi di esempio?

Siamo ESPERTI MA.VI.: questo non ci può bastare…

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UN’ESPERIENZA DI MA.VI. GRAMMATICA IN LINGUA INGLESE E RIFLESSIONI LINGUISTICHE COMPARATE

Nell’immagine un’applicazione dei MA.VI. GRAMMATICA ad un testo inglese: i bambini, allenati ad usare i colori nell’analisi grammaticale in lingua italiana, sono riusciti a marcare anche questo testo (in verde i sostantivi, in rosso gli aggettivi, in arancione gli articoli)…

Da qui lo spunto per fare qualche riflessione…

È possibile applicare il nostro metodo ad altre lingue?

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Avvicinarsi alla lingua… scrivendo una storia!

I MA.VI. SCRITTURA come primo passo verso l’apprendimento linguistico per bambini stranieri

Il bambino protagonista di questa esperienza è un bambino straniero in terza primaria, con il quale si è svolta un’attività di potenziamento linguistico di circa un’ora a settimana per tutto l’anno scolastico.

All’inizio dell’esperienza l’alunno, nonostante sia nato in Italia e abbia frequentato regolarmente la scuola dell’infanzia e i primi anni di primaria, presentava uno stadio iniziale di apprendimento della L2, definibile come A2, che inficiava la sua partecipazione alle attività scolastiche.

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