IL METODO MA.VI. SUMMER SCHOOL

Riflessioni e contributi.

Nel mese di luglio è finalmente ripartita la tanto attesa formazione  MA.VI. Si è tenuta, dopo un po’ di tempo dall’ultimo corso la formazione, tramite piattaforma zoom, che ha visto partecipanti competenti e dinamici, impegnarsi in una nuova fase di ripartenza per il metodo MA.VI. Il corso è stato pensato in un’ottica costruttivista, in un modello di apprendistato cognitivo in cui il discente viene accompagnato dal docente con la costruzione di una impalcatura (scaffolding) che viene pian piano tolta diminuendo il supporto (fading) per lasciare il discente libero di  sperimentare e ragionare sui fatti linguistici, nello specifico.

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Giocare con la lingua italiana.

Verso la fine di quest’anno scolastico ho proposto ai miei alunni, frequentanti prima e seconda, alcuni giochi per “usare” la lingua italiana in modo “alternativo”, proponendo loro spunti giocosi per appassionarsi ad esercitare ciò che avevano appreso nel corso dell’anno.
Ho proposto alcuni giochi creati da me ed altri con l’ausilio di dadi che riportano sulle loro facce lettere o figure.

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Organizzazione della conoscenza e educazione linguistica. Le reti semantiche in versione MAVI-ILC

Venerdì 14 giugno 2024 abbiamo partecipato al convegno Knowledge organization across disciplines and media, tenuto online con la partecipazione di studiosi brasiliani, italiani, canadesi, portoghesi e croati. 

Per knowledge organization (organizzazione della conoscenza) si intende l’insieme di principi e tecniche con cui i contenuti di libri, dischi, video, siti o qualsiasi altra risorsa informativa possono essere indicizzati per poterli ritrovare e scorrere, tanto sugli scaffali di una biblioteca come in un catalogo digitale.

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Perché non basta insegnare ai sordi (e non solo) la grammatica per risolvere il problema della comprensione del testo?

Prima di tutto, nessuno di noi (udenti) ha avuto bisogno di un manuale di grammatica per imparare la lingua italiana: gli studi ci dicono che già a 48 mesi i bambini possiedono le strutture di base della lingua alla quale sono esposti, essendo perciò in grado di comprendere e produrre frasi di notevole complessità morfo-sintattica.

Uno dei modelli che spiegano come ciò sia possibile è quello illustrato da Chomsky secondo il quale le lingue, apparentemente molto diverse, hanno in realtà caratteristiche comuni, previste all’interno delle opzioni della grammatica universale. Quest’ultima è intesa come uno schema innato comune a tutte le lingue, ovvero un insieme di principi altamente restrittivi, dotati di parametri, «che possono essere fissati sulla base dell’esperienza in un modo o nell’altro» (Chomsky 1998).

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Che cos’è il METODO MA.VI.?

Dal manuale EDUCARE ALLA LETTURA CON IL METODO MA.VI., M.M. Sebastiani e E. Valenzano, Amazon 2024 pp. 20-22

“Da quel 2003, il metodo ha cominciato ad essere usato con studenti iscritti a scuole di qualsiasi ordine e grado, dall’infanzia all’università, con specifiche difficoltà linguistiche (sordi, stranieri ecc.) o semplicemente alle prese con il normale percorso di apprendimento della lettoscrittura.

Infatti «l’acquisizione di capacità, compresa quella di leggere, perde di valore quando ciò che si è imparato a leggere non aggiunge nulla d’importante alla nostra vita» (Bettelheim 1976, p. 10)

In questa frase vi è per noi l’estrema sintesi del significato che dovrebbe avere per un bambino l’apprendimento dell’abilità di lettura: ciò che apprende attraverso di essa dovrebbe rappresentare qualcosa di significativo per la sua esistenza.

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Incontro Esperti MA.VI. scuola dell’infanzia del 18-05

Un altro bel momento di confronto, tra esperienze MA.VI. già svolte e progetto futuri, anche in libera professione.

Abbiamo riflettuto sull’importanza delle attività di metafonologia per tutti i bambini, ma in particolare per coloro che presentano bisogni linguistici, come ritardi di linguaggio e bilinguismo: in questi casi le attività di riflessione sublessicale permettono di creare i prerequisiti, le basi, non solo per il successivo apprendimento della lettoscrittura, ma anche per il corretto sviluppo linguistico, portando l’attenzione su quegli aspetti complessi, come fonemi che non vengono ancora percepiti, o strutture fonetiche proprie della lingua italiana.

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LE BELLE ESPERIENZE CON I MA.VI: MA.VI. SCRITTURA E LIBRI POP-UP

Fin da piccoli i bambini hanno una competenza testuale che la scuola dovrebbe sviluppare progressivamente, aiutandoli a gestire ogni loro produzione in modo sempre più coerente e consapevole.

Partendo da attività di gioco che stimolino le funzioni esecutive e una vera e propria “palestra” grafo-motoria (perché ricordiamo che non si scrive solo con la mano, ma con tutto il corpo) e raggiungendo l’abilità strumentale di far corrispondere a una data sequenza di suoni una data sequenza di lettere, si passa solitamente, nella tradizione italiana legata alla scrittura, al saper scrivere inteso come “non fare errori”. Il passo successivo è la stesura di testi come analisi e produzione di scritti dai contenuti ricchi, personali, coesi.

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NOMI COSE CIBI ANIMALI: DALLA TRADIZIONE UN GIOCO LINGUISTICO IN “STILE MA.VI.”

Certi giochi linguistici che facevamo da piccoli (e i nostri genitori prima di noi) possono essere recuperati e adattati alle esigenze di apprendimento linguistico e di letto-scrittura dei nostri bambini.

Un esempio è il gioco “NOMI COSE CITTÀ”: si sorteggia una lettera e i bambini devono trovare un nome, una cosa, una città (nel nostro caso un cibo o un animale) con quella lettera. Le parole pensate devono poi essere scritte.

Un semplice gioco di questo tipo lavora su diversi aspetti relativi all’apprendimento della letto-scrittura:

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Incontro Esperti MA.VI. del 04-05

Oggi si è svolto un secondo momento di confronto sul tema del recupero linguistico.

I MA.VI. nascono nel 2003 (ma alcune riflessioni sono antecedenti) come strumento per migliorare la comprensione del testo in bambini e ragazzi sordi. È stato successivamente utilizzato in vari ordini di scuola, sia con bambini e ragazzi con diverse difficoltà linguistiche, sia con le classi nella loro eterogeneità: tutti traevano vantaggio nella visualizzazione delle strutture linguistiche!

Proprio i MA.VI. con bambini sordi che presentano difficoltà nel percorso di apprendimento della lettoscrittura è stato il tema dell’incontro di oggi.

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RIFLESSIONI PER UN LABORATORIO DI METAFONOLOGIA NELLA SCUOLA DELL’INFANZIA

Se la metafonologia è la scoperta, il riconoscimento e la categorizzazione dei suoni della propria lingua da parte del bambino, e se questa è riconosciuta dalla moderna neurolinguistica come tappa fondamentale dell’apprendimento della lettoscrittura (confermando le intuizioni datate anni ’70 delle dott.sse da E. Ferreiro e A. Teberosky), ecco che diventa fondamentale pensare (o ripensare) alle attività cosiddette di “prelettura” inserendo anche questo aspetto.

Vediamo perciò alcune riflessioni generali, relative ad un ipotetico (e auspicabile) laboratorio di metafonologia.

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