Breve report delle tematiche affrontate

Da alcuni mesi è ripreso lo Sportello MAVI, occasione di confronto e supervisione per gli Esperti MAVI alle prese con il metodo.
In questi mesi ci siamo confrontati sia su percorsi individuali che su attività in classe.
Una richiesta è arrivata da una Esperta MAVI contattata da un privato che le ha chiesto un percorso per la figlia sorda: la bambina va alla scuola primaria e presenta un deficit linguistico importante. L’attività MAVI avrà sì l’obiettivo di lavorare ad un miglioramento delle competenze di comprensione del testo (MAVI TESTUALI) e ampliamento lessicale, ma allo stesso tempo potrebbe essere utile un’attività di scrittura creativa (MAVI SCRITTURA), ovviamente con un forte scaffolding per sostenere le competenze linguistiche non ancora presenti. Creare un testo “personale” sarà un’esperienza motivante sulla quale poter lavorare sui singoli aspetti (testuali, grammaticali o semantici).
La motivazione all’apprendimento linguistico è, a nostro avviso, sempre la base da cui partire per le attività linguistiche. Deve essere chiaro al nostro allievo che ciò che noi proponiamo non è l’ennesima “terapia” o “esercizio scolastico” ma un percorso di scoperta di qualcosa di entusiasmante, la capacità di capire ed esprimersi attraverso la lingua scritta.
M. Michela Sebastiani, ideatrice del metodo, ama dire che per il bambino il testo rischia di diventare un “nemico” con cui ingaggiare una faticosa battaglia senza esclusione di colpi. Sta a noi rovesciare questo punto di vista e con i giochi MAVI mostrare al bambino che la battaglia può trasformarsi in un’avvincente avventura!
Una sfida simile, quella di un’insegnante Esperta MAVI alle prese con una bambina straniera (udente) in classe quarta che fatica ad attivare l’apprendimento della lingua italiana L2: la sensazione è che, al di là delle normali difficoltà a dei tempi fisiologici di apprendimento (la bambina è arrivata in Italia a settembre), ci sia una profonda timidezza, unita forse a una “chiusura” culturale, che inibiscono l’apprendimento. A questo si aggiungono le richieste incalzanti scolastiche che rischiano di riempire ogni spazio linguistico di contenuti e concetti da apprendere, al fine di non rimanere eccessivamente indietro.
La nostra collega ha qui giustamente lottato per uno spazio di potenziamento individuale esclusivamente linguistico. Ma da dove cominciare? Sicuramente da un minimo vocabolario di materie e oggetti scolastici e alcune semplici frasi sulle necessità comunicative di base. Successivamente sono partite attività di riflessione linguistica grammaticale, in particolare sul nome e articolo (MAVI morfologia). Il percorso è lungo, serve pazienza e soprattutto la costruzione di un legame coempatico molto forte, che permetta una piena fiducia della bambina. In queste settimane è stato proposto alla stessa collega di lavorare in piccolo gruppo anche con un’altra bambina, con la stessa L1, in fase linguistica più avanzata ma che presenta anche lei un apprendimento atipico…
Ancora, ci siamo confrontati con un’esperta MAVI assistente alla comunicazione di due ragazzine sorde della scuola secondaria inferiore.
La prima presenta un ritardo linguistico importante e una forma di ADHD. La collega ha la possibilità di fare un lavoro linguistico individuale ma a fine mattinata, momento in cui l’attenzione della ragazzina è molto labile. Si condivide l’opportunità di una marcatura testuale (MAVI TESTUALI) su testi adattati per darle strumenti di comprensione. Questa attività potrebbe essere svolta su testi scolastici, oppure, forse più motivante, su testi di interesse della ragazza o scritti insieme a lei. La scrittura creativa (MAVI SCRITTURA) potrebbe abbinarsi con attività creative di manipolazione della storia, seguendo le inclinazioni dell’allieva (attratta da attività manuali) e alleggerendo il carico cognitivo dell’attività. Le corrispondenza tra ciò che si produce manualmente e ciò che si è letto offrirà ulteriori spunti di riflessione linguistica.
La seconda allieva, sorda e straniera da poco in Italia, presenta un quadro diverso, dato da notevoli capacità di apprendimento della ragazza e un ottimo contesto scolastico che ha saputo accogliere la ragazza e sostenerla nell’adattamento delle lezioni. In questa situazione è ipotizzabile un lavoro morfologico sulle strutture della lingua e parallelamente un’attività di ampliamento semantico.
Infine ci contatta un’Esperta MAVI insegnante di una classe quarta primaria, alle prese con un interessante lavoro sul metodo di studio basato sulle parole chiave del testo, la loro colorazione e il riferimento alla loro spiegazione nel testo. Un’attività interessante che vorremmo capire meglio e approfondire, con intuizioni in “stile MAVI”. Abbiamo condiviso la possibilità di aggiungere un’attività sui connettivi (MAVI LOGICI) e, sulle parole chiave di un argomento, un’esperienza lessicale (MAVI SEMANTICA, attualmente in fase di studio).
Con questo sportello si chiude un anno intenso, di ripartenza delle attività MAVI dopo un lungo periodo di stop forzato. Abbiamo ritrovato motivazione e energie nuove, anche da questi confronti con i colleghi!
Apriremo invece l’anno con MAVIMENTE, un’esperienza di ripasso divertente per i nostri Esperti!

Emanuela Valenzano
Coordinatore Il Metodo MAVI
