Giocare con la lingua italiana.

Verso la fine di quest’anno scolastico ho proposto ai miei alunni, frequentanti prima e seconda, alcuni giochi per “usare” la lingua italiana in modo “alternativo”, proponendo loro spunti giocosi per appassionarsi ad esercitare ciò che avevano appreso nel corso dell’anno.
Ho proposto alcuni giochi creati da me ed altri con l’ausilio di dadi che riportano sulle loro facce lettere o figure.

Il processo di apprendimento inizia dalla preparazione, nella pianificazione del gioco, nella costruzione dei materiali che possono consistere anche in semplici strisce, liste o cartelle di parole.
La comprensione inizia nella scrittura e nella lettura, continuando con la manipolazione del materiale che si è preparato, ed è proprio durante il gioco che avviene l’apprendimento illuminante: le parole non sono solo singolari, hanno una lunghezza variabile, alcune “si danno la mano ed altre no”, la frase “funziona” solo in determinati modi e non in altri.
Attraverso il gioco i bambini possono sperimentare la lingua viva, che ha più sfaccettature e declinazioni rispetto alla lingua quasi astratta proposta da libri ed esercizi; devono superare delle “crisi linguistiche” per proseguire per arrivare alla fine del gioco.
Vedo in queste impasse una sorta di sperimentazione del limite, come se, a un certo punto,
si trovassero di fronte alla difficoltà, al limite della lingua astratta e dovessero varcare questa soglia per addentrarsi nello sconfinato uso della lingua.
Andando oltre i limiti e le complicazioni, varcando la soglia, avviene l’apprendimento e la presa di coscienza che esiste una concordanza tra le parole; ci si accorge dell’esistenza del livello morfologico.
I bambini che sperimentano arrivano ad una sorta di illuminazione, ma anche l’insegnante
che osserva le dinamiche, acquisisce la visione dei meccanismi che accadono nel loro
cervello; è vedere l’apprendimento, la scintilla creativa che accende l’intelligenza linguistica.

Manipolando e sperimentando in una sorta di laboratorio a cielo aperto, i bambini
comprendono che la grammatica e la scrittura non sono così spaventose e con un po’ di
allenamento a saltare il confine, si aprono orizzonti inesplorati e divertenti!

Borgogno Lisa

Lascia un commento