Certi giochi linguistici che facevamo da piccoli (e i nostri genitori prima di noi) possono essere recuperati e adattati alle esigenze di apprendimento linguistico e di letto-scrittura dei nostri bambini.
Un esempio è il gioco “NOMI COSE CITTÀ”: si sorteggia una lettera e i bambini devono trovare un nome, una cosa, una città (nel nostro caso un cibo o un animale) con quella lettera. Le parole pensate devono poi essere scritte.
Un semplice gioco di questo tipo lavora su diversi aspetti relativi all’apprendimento della letto-scrittura:
- Livello metafonologico fonetico: data una lettera e un fonema corrispondente, trovo parole che inizino con questa lettera. Questa è una tappa di solito raggiunta tra la fine della scuola dell’infanzia e l’inizio della primaria, ma è utile rinforzarla anche nei mesi successivi.
- Livello ortografico: data una lettera e pensata una parola, devo scriverla, affrontando le regole ortografiche pertinenti a quella parola (il suono è dolce o duro? Devo usare la doppia? SCE o SCIE ecc.).
- Livello semantico: la parola a cui penso non deve solo iniziare per quel fonema/lettera ma deve far parte di categorie date e quindi devo svolgere un’attività di reperimento e categorizzazione lessicale.
In questo gioco anche i bambini con difficoltà linguistica potranno migliorare le proprie competenze. Proprio livelli diversi potranno, se il gioco è fatto a gruppi, creare sinergie efficaci: chi fatica a scrivere può pensare alla parola, chi è più bravo a scrivere metterà la competenza ortografica, chi è bilingue potrà proporre parole della sua L1 ecc.
Questo gioco, nella forma base, o nelle varianti a cui ogni insegnante potrà pensare (a squadre, individuale, impostando un timer o la regola del “chi finisce per primo”, con percorso motorio per consegnare le proprie parole ecc.) permette di rinforzare abilità di letto-scrittura in modo divertente e senza sforzo.
Lisa Borgogno
Insegnante ed Esperta MA.VI.
